La sfida per cercare di battere il mercato
Spesso si sente o si legge sui vari social i traders lamentarsi che “non si riesce a vedere alcuna logica o razionalità sul mercato”.
Le informazioni che il mercato ci fornisce sono spesso incomplete o fuorvianti, per cui la logica e la nostra decisione deve basarsi su dati non completi. Quando si sta per configurare un pattern che abbiamo catalogato con i nostri crismi, pensiamo sia il momento migliore per entrare in posizione, ma allo stesso modo c’è anche il rischio che l’immagine che si sta formando sul grafico possa rivelarsi falsa.
La mente umana non ama le immagini incomplete, basate su pochi punti focali e che spesso cerca di completare basandosi sull’esperienza precendente.
Pensate solo a quando mettiamo un target ad un’operazione. La nostra esperienza ci dice che dato un certo pattern, il movimento potrebbe proseguire fino alla prossima resistenza (se per ipotesi fossimo entrati long).
La nostra mente cerca sempre delle informazioni per colmare le lacune anche se non ha a disposizione tutti tasselli per completare il puzzle e spesso la sabotiamo decidendo la nostra operazione con il “sentimento”.
A volte si entra su un trade dopo che è stato attentamente valutato a livello grafico. Il movimento si rivela giusto, prosegue secondo in nostri canoni valutativi. Poi un dato macroeconomico, una news o semplicemente un cambio di sentiment ci fa andare il trade dalla parte opposta stoppandoci (nel caso fossimo disciplinati) o dilaniando il conto (nel caso a nostra convinzione di aver ragione superi lo schema rigido di entrata, stop loss e profit che dovremmo avere su ogni operazione).
“La sfida nei mercati è che” ciò che vediamo “raramente è, se non mai, un’immagine vera e completa”.
Piuttosto è un’immagine combinata basata sui modelli dell’esperienza. Questo è come funziona il cervello.
I mercati non ci mostrano mai un’immagine chiara e costruita in modo logico. Ci sono troppe variabili, diversi punti di vista, panorami e possibilità. Siamo quindi in balia delle “migliori ipotesi” decisionali.
Che ci piaccia o no!
È per questo motivo che abbiamo bisogno di controlli sui nostri comportamenti, sul nostro ottimismo e pessimismo, sulla nostra arroganza e sui nostri livelli di fiducia. È per questo che abbiamo bisogno di una sorta di processo e struttura per il nostro trading, le nostre analisi, la gestione di tutti gli aspetti.
“Il tuo lavoro come trader è per padroneggiare le tue supposizioni”.
Una volte che abbiamo appurato che non possiamo applicare la logica e la razionalità per colmare le lacune nei dati o per cercare di spiegare del perché di certi movimenti, l’unica cosa veramente possibile è il controllo del nostro io.
Questo è il motivo per cui il concetto e l’idea di “Trading comportamentale” è così importante per imparare a farcela come trader o come investitore.
Il punto di partenza è una maggiore consapevolezza di sé.
Maggiore consapevolezza di sé, significa comprendere le linee guida dei tuoi processi decisionali e comportamentali, sviluppare una comprensione di chi sei da una prospettiva esterna, come se a valutarci fosse una “terza persona” ed essere consapevoli di come la tua situazione emergente influisce sui tuoi comportamenti e azioni.
Man mano che diventi più consapevole, dovresti essere in grado di catturare il “lato positivo delle tue capacità” in modo più efficace. Dovresti anche migliorare l’aspetto negativo che deriva da alcuni comportamenti errati del nostro agire.
Questo è il motivo per cui crediamo che “non sono i mercati che devi superare, ma te stesso”.
Ciò ti consentirà di sviluppare in modo più efficace le abilità necessarie per “indovinare” con successo.
Questo è ciò che ti aiuterà a diventare sempre più un maestro della “migliore ipotesi”.
Impara, non a battere il mercato, ma a battere te stesso!